WaveCamp Firenze 2007

WaveCamp, the really wow experience!

Il caldo torrido non ci ha mai abbandonato, ed ha messo a dura prova sia le macchine che le persone.
Tutti hanno già scritto, salutato, ringraziato…io arrivo adesso ma come si dice “meglio tardi che mai”.

Questo non è un Blog quindi i lettori non sono principalmente personaggi della blogosfera, è doveroso prima di tutto chiarire:

cosa è WaveCamp?
E’ il BarCamp organizzato all’interno dell’Italia Wave Festival (ex Arezzo Wave), con l’intento di trattare tematiche quali musica, culture digitali, comunicazione, società.

Anche in questo caso il pensiero di partecipare è nato per gioco. Sono dell’idea che non bisogna andare ad un BarCamp a “mani vuote” quindi una volta deciso di partecipare la nostra attenzione si è spostata sulla scelta dell’argomento da trattare ed approfondire.
Poichè negli ultimi mesi è nata una bella collaborazione tra Associazione Radioamatori e Lug per la sperimentazione di una rete wireless cittadina a basso costo ma alte prestazioni, l’argomento ci è sembrato perfetto per illustrare una delle nostre chiavi di lettura sulla lotta al digital divide.
Anche perchè l’idea di riuscire ad unire due associazioni che trattano argomenti così diversi a lavorare ad un progetto comune è sicuramente qualche cosa che da quel “plus” che fa la differenza rispetto ad altri progetti simili commerciali o amatoriali che siano.

E’ stato un piacere conoscere i partecipanti, conversare con loro, ed ascoltare i talk. Ho avuto modo di aggiornare alcuni miei punti di vista confrontandomi con persone dalla preparazione formidabile e gettare le basi per alcune nuove idee che…chissà tempo permettendo…
Devo sicuramente salutare e ringraziare Dema per la pagellina, troppo buono sul serio, Antonio Sofi semplicemente straordinario, Stefano Vitta per l’organizzazione e perchè sono un sostenitore del progetto Fon, condivido quanto ha detto sulla net neutrality, e poi tutti gli altri di cui non ricordo i nomi. Perdonatemi, anche io come Manuel ricordo dettagli degli impianti che gestisco ma nessuna memoria per i nomi.
Sicuramente prezioso il lavoro di Robin Good, che ho ringraziato personalmente ma non basta mai. Il suo modo di gestire i “nuovi media” è molto efficace e crea il giusto riscontro mediatico ad eventi simili. Quindi il mio grazie pubblico si aggiunge al coro degli altri.

Ultimi ma non meno importanti ringrazio i compagni di viaggio e progetto per questa avventura: Matteo e Manuel.

Per chi non c’era le foto sono visibili su Flickr e su Robin Good TV ci sono i video degli interventi:

Ci tengo a fare una precisazione riguardo una cosa emersa durante un talk. Mi riferisco alla presunta ambiguità che è stata attribuita alle parole “software libero”.
Non è vero che software libero significa gratis. Chi sostiene questo sbaglia. Software libero significa che io posso prendere un programma controllarlo ispezionarlo ed eventualmente migliorarlo perchè ho il codice. Il software proprietario a mio modo di vedere può essere paragonato all’acquisto di una vettura della quale però non posso aprire il cofano per vedere se chi me l’ha venduta mi ha rifilato un bidone. Non so e non posso sapere cosa c’è dentro, mi devo fidare.
Ma questo non vuol dire che il lavoro non costi nulla. Semplicemente si tratta di un diverso modello di business, dove la centralità viene spostata dal prodotto in se, alla competenza e lavoro della persona.
Ma da questo a gratis, ce ne corre.