Risparmi e sprechi

Il problema dei rifiuti e della raccolta differenziata non è lontano dall’informatica. Anche i computer e le relative periferiche creano grossi problemi di riciclaggio e contribuiscono all’inquinamento a causa dei consumi e dei materiali di cui sono composti.

La normativa RoHS

A partire dal 1 luglio 2006 l’Unione Europea (attenzione, non sempre quel che dice l’UE l’Italia lo fa) ha applicato delle restrizioni sull’uso di particolari sostanze chimiche negli apparati elettrici ed elettronici,in particolare piombo, cadmio, mercurio, cromo esavalente e composti ritardanti di fiamma (PBB e PBDE). Queste norme sono contenute nella direttiva RoHS. Gli apparecchi conformi a queste regole sono ormai tutti contrassegnati da un marchio o semplicemente dalla scritta “RoHS”.

I computer

Pur contribuendo al riciclaggio elettronico, la normativa RoHS non ci aiuta a tagliare i costi del sistema informativo, anzi, qualche volta fa lievitare i prezzi perchè le catene di produzione sono costrette ad adeguarsi alle sue regole. In alcuni casi però l’impegno delle case costruttrici a rispettare la norma ha dato vita a prodotti di buona qualità, soggetti anche ad altre certificazioni. I PC della serie Esprimo di Fujitsu-Siemens sono marchiati “GREEN“. Quest’etichetta, tra l’altro, contraddistingue un PC che riduce il TCO per diversi aspetti (collegamento diretto del monitor al PC, riduzione di temperatura, minori consumi, ecc.).

Risparmio concreto

Collegando il monitor al PC anzichè alla rete elettrica si può risparmiare fino a 35 MWh ogni 1000 computer. Lo stand-by dei monitor (e dei televisori) LCD è spesso un fattore trascurato ma importante nei consumi elettrici.

Un computer che consuma 260W (v. serie Esprimo P57xx), può produrre un risparmio sulla bolletta elettrica di 70 euro l’anno. Tra le caratteristiche tecniche da valutare bene in fase d’acquisto ci sono anche le funzionalità PFC delle serie EPA. Con PFC si intende un sistema di gestione della corrente in grado di limitare i micropicchi di tensione. In genere i consumi degli alimentatori con PFC sono inferiori a quelli tradizionali.