Iperconvergenza

XGlobe utilizza infrastrutture iperconvergenti in sistemi informativi complessi e datacenter. Il vantaggio di convergere in un’unica soluzione è notevole.

La storia

2001: viene lanciato sul mercato ESX di VMWare

2006: Amazon lancia AWS (Amazon Web Services)

2008: nascono i primi progetti di iperconvergenza

2011: viene lanciato sul mercato il primo prodotto di iperconvergenza

Il sistema IT tradizionale

I punti deboli del sistema informativo “tradizionale” si possono schematizzare in sintesi:

Difficoltà di espansione: l’infrastruttura hardware spesso non è in grado di fornire risorse dinamicamente quando il business e il volume dei dati aumentano.

Lentezza: architetture complicate e conformità richiedono lunghi tempi di preparazione e i servizi vengono lanciati sul mercato solo dopo lunghe attese.

Oranizzazione e mantenimento: le infrastrutture tradizionali non dispongono di sistemi unificati di controllo e mantenimento, anche a causa della presenza di marchi differenti.

Scarso utilizzo delle risorse: spesso gli alti investimenti non sono bilanciati da un adeguato utilizzo di risorse. Mediamente l’ultilizzo di un server che esegue una sola applicazione è del 15%.

Scarsa innovazione: il carico di lavoro IT è impegnato maggiormente in installazione, allocazione di risorse e manutenzione. Raramente sono incluse attività correlate all’innovazione dei servizi.

Il sistema HCI (Hyper Converged Infrastructure)

Nella rete del sistema tradizionale convivono gli apparati attivi (Switch, ecc.) con i dispositivi di sicurezza, i server (alcuni dedicati al management), i controller FC (fibre channel) e i dispositivi di storage condivisi (SAN, ecc.).

Nel sistema HCI l’infrastruttura è semplificata in modo semplice, stabile, sicuro e facile da usare.

La rete collega il pool di nodi HCI…e questo è tutto!

I vantaggi sono evidenti ed immediati: risparmio di investimento, management unificato, flessibilità nell’espansione.

La scalabilità di HCI è evidente, il sistema è già operativo con soli 2 nodi, l’espansione è priva di “down time” e non ci sono limiti di capacità.

L’iperconvergenza Sangfor di terza generazione

Sangfor introduce l’iperconvergenza di terza generazione, unendo al sistema di virtualizzazione, la gestione di storage, networking e la sicurezza informatica.

Il backup integrato consente di ovviare al problema di un single-point-of-failure, costruendo un sistema multi-copia con RPO (Recovery Point Objective) di 1 ora. VMWare viene collegamento nativamente per il management e in modo bidirezionale per le macchine virtuali che sono copiate nei datastore Sangfor, sino a ottenere un sito DR multilivello (DR tiering). Tramite la funzione CDP (Continuous Data Protection) il parametro RPO si riduce quasi a zero e il parametro RTO (Real Time Objective) è inferiore a 5 minuti.

Le procedure di HCI sono solamente 4: approvvigionamento delle risorse, attivazione delle macchine virtuali, WYDWYG (What You Draw is What you Get), attivazione dei servizi. Il sistema visuale di progettazione WYDWYG consente di disegnare lo schema dell’infrastruttura, collegarla e attivarla istantaneamente.

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